Che cos’è la depressione?
La depressione è uno stato di malessere soggettivo che può causare grandi stati di sofferenza, perdita di speranza, disperazione. La depressione determina in chi ne è affetto un cambiamento talvolta repentino nel modo di pensare, agire, vivere le relazioni, affrontare la quotidianità. Questa “nuova condizione” può generare sbigottimento e angoscia nella persona malata e in tutti i familiari.
La depressione è una condizione molto comune talvolta evidente talvolta insidiosa nel farsi riconoscere (il rischio di sviluppare questo disturbo nel corso della vita è del 10-25% nelle donne e del 5-12 % negli uomini). Molte persone depresse inconsapevolmente sopportano per mesi o anche per anni grandi fatiche fino a stati di vera disperazione prima di chiedere e ricevere un aiuto competente ed efficace.
La depressione è una malattia senza “evidenze” fisiche e non è accompagnata da alterazioni degli esami di laboratorio, ma non per questo il suo impatto sulla vita è meno evidente.
Ma allora qual è la natura della malattia depressiva?
La depressione è una malattia che determina un’alterazione del nostro umore, che rappresenta la nostra tonalità affettiva, la nostra vitalità.
Nella condizione di normalità le oscillazioni dell’umore tra i due poli della tristezza e dell’euforia (in risposta a stimoli esterni o interni) non costituiscono, entro certi limiti, una malattia. I cambiamenti fisiologici del nostro umore rappresentano, al contrario, la base del nostro adattamento e della nostra vitalità, sia quando proviamo sensazioni di benessere che stati di demoralizzazione.
Quando la durata e l’intensità di tali oscillazioni dell’umore diventano sproporzionate ed eccessive e soprattutto quando l’umore si sgancia dagli eventi interni o esterni e si cristallizza su una tonalità allora si configurano stati di malattia, o disturbi dell’umore.
Il sintomo cardine dell’Episodio Depressivo è l’umore depresso, cioè uno stato emotivo caratterizzato da tristezza, pessimismo, disperazione, sentimenti di perdita di speranza. Alcune persone percepiscono un senso di vuoto o di distanza dai sentimenti (“sentimento della mancanza di sentimento”).
Una persona depressa può sentire di non provare più alcun interesse o addirittura di non riuscire a trarre piacere da esperienze considerate in precedenza piacevoli. E’ questa una condizione molto angosciante, sia per la persona malata che per gli stessi familiari che assistono ad un progressivo isolamento e cambiamento.
La sensazione di “avere problemi di memoria” è molto comune, così come i problemi di concentrazione e rallentamento cognitivo.
Il pensiero cambia radicalmente nei suoi contenuti, divenendo fonte di idee di colpa, autosvalutazione, visione pessimistica del futuro.
I disturbi del sonno sono estremamente comuni ed arrivano a forme di insonnia molto severe. Spesso la mancanza di appetito ed una sensazione di stanchezza cronica accompagnano la depressione.
Ansia e angoscia sono spesso presenti e causano un ulteriore stato di sofferenza nel paziente depresso.
Livelli di sofferenza così elevati possono accompagnarsi a pensieri suicidari o a tentativi di porre fine alla propria sofferenza. È importante considerare questi gravi eventi come dei sintomi del disturbo depressivo, segnalarli tempestivamente al proprio curante perché possano migliorare fino a regredire totalmente con una terapia adeguata, come è esperienza clinica frequente in ambito psichiatrico.
A quale specialista è necessario rivolgersi?
E’ fondamentale ricevere prima di tutto una diagnosi corretta, dopo un’attenta valutazione del quadro clinico, cioè dei sintomi che caratterizzano lo stato di sofferenza.
Il medico psichiatra è specificamente preparato per riconoscere e trattare la depressione, sia essa lieve che particolarmente grave.
Spesso i pazienti depressi e le loro famiglie affrontano l’angoscia della sofferenza senza rivolgersi allo specialista psichiatra, che rimane ancora oggetto di pregiudizi (“se vai dallo psichiatra vuol dire che sei matto”, “nessuno deve sapere che vado dallo psichiatra”). Purtroppo, ancora oggi si ritiene che lo psichiatra curi solo condizioni gravi, ma la realtà è molto diversa.
Lo psichiatra è in grado di rispondere alle necessità del paziente depresso, in un clima sereno ed accogliente. Lo psichiatra utilizza la sua preparazione medica e fa sempre riferimento a linee guida internazionali e studi clinici aggiornati, che costituiscono una solida base scientifica per la cura della depressione.
Quali sono le possibilità di cura della depressione?
La depressione intesa come Episodio Depressivo è uno stato di malattia curabile con una prognosi ottima.
Infatti, l’obbiettivo primario della cura della depressione è la guarigione completa ed il pieno recupero funzionale e soggettivo.
Ad oggi, nonostante siano disponibili numerosi ed efficaci trattamenti antidepressivi, l’accesso alle cure specialistiche è ancora limitato.
Quando la depressione si accompagna ad ansia ( acuta o cronica) e sintomi fisici associati all’ansia stessa (senso di “peso” al torace, sensazione di morte imminente, difficoltà nella respirazione nella deglutizione, tachicardia) la necessità di escludere problemi fisici può distogliere per lungo tempo l’attenzione dallo stato depressivo sottostante.
Tutte le persone depresse devono sapere che esistono oggi cure efficaci e farmaci antidepressivi sicuri e facilmente utilizzabili.
I farmaci antidepressivi si sono dimostrati globalmente efficaci nel migliorare i sintomi depressivi, rendendo possibile una completa remissione della sintomatologia, cioè la guarigione.
Lo psichiatra deve guidare il paziente nel ritrovare la speranza ed il pieno benessere, cioè nel tornare a sentirsi “quello di sempre” nel più breve tempo possibile, in un clima di fiducia e apertura.
La depressione può essere ricorrente, cioè presentarsi più volte nel corso della vita?
Spesso la depressione tende a ripresentarsi, magari con una ciclicità collegata a specifici periodi dell’anno . Il cambio di stagione spesso espone ad un episodio depressivo. ALCUNI PAZIENTI ASSOCIANO IL PRESENTARSI DI UN EPISODIO DEPRESSIVO AD UN DETERMINATO PERIODO DELL’ANNO OPPURE ADDIRIRITTURA LO COLLEGANO AD UNA FESTIVITà
Il ripresentarsi delle ricadute depressive genera un senso di sconfitta e grande frustrazione (“ci sono ricaduto di nuovo”, “non guarirò mai”).
Tuttavia, la ricorrenza degli episodi di depressione non deve spaventare perché la ciclicità è proprio una caratteristica frequente della malattia depressiva.
Il ricorrere degli episodi depressivi richiede tuttavia l’impostazione di specifiche strategie di prevenzione , che riducano fino ad annullare l’impatto negativo sulla vita lavorativa, personale e familiare DEL PAZIENTE.
I farmaci antidepressivi attualmente disponibili, in particolare quelli di ultima generazione, sono da considerarsi globalmente sicuri e adatti a un trattamento preventivo di nuovi episodi
Che cos’è la depressione?
La depressione è uno stato di malessere soggettivo che può causare grandi stati di sofferenza, perdita di speranza, disperazione. La depressione determina in chi ne è affetto un cambiamento talvolta repentino nel modo di pensare, agire, vivere le relazioni, affrontare la quotidianità. Questa “nuova condizione” può generare sbigottimento e angoscia nella persona malata e in tutti i familiari.
La depressione è una condizione molto comune talvolta evidente talvolta insidiosa nel farsi riconoscere (il rischio di sviluppare questo disturbo nel corso della vita è del 10-25% nelle donne e del 5-12 % negli uomini). Molte persone depresse inconsapevolmente sopportano per mesi o anche per anni grandi fatiche fino a stati di vera disperazione prima di chiedere e ricevere un aiuto competente ed efficace.
La depressione è una malattia senza “evidenze” fisiche e non è accompagnata da alterazioni degli esami di laboratorio, ma non per questo il suo impatto sulla vita è meno evidente.
Ma allora qual è la natura della malattia depressiva?
La depressione è una malattia che determina un’alterazione del nostro umore, che rappresenta la nostra tonalità affettiva, la nostra vitalità.
Nella condizione di normalità le oscillazioni dell’umore tra i due poli della tristezza e dell’euforia (in risposta a stimoli esterni o interni) non costituiscono, entro certi limiti, una malattia. I cambiamenti fisiologici del nostro umore rappresentano, al contrario, la base del nostro adattamento e della nostra vitalità, sia quando proviamo sensazioni di benessere che stati di demoralizzazione.
Quando la durata e l’intensità di tali oscillazioni dell’umore diventano sproporzionate ed eccessive e soprattutto quando l’umore si sgancia dagli eventi interni o esterni e si cristallizza,si blocca su una tonalità allora si configurano stati di malattia o disturbi dell’umore.
Il sintomo cardine dell’ episodio depressivo è l’umore depresso, cioè uno stato emotivo caratterizzato da tristezza, pessimismo, disperazione, sentimenti di perdita di speranza. Alcune persone percepiscono un senso di vuoto o di distanza dai sentimenti (“sentimento della mancanza di sentimento”).
Una persona depressa può sentire di non provare più alcun interesse o addirittura di non riuscire a trarre piacere da esperienze considerate in precedenza piacevoli o fonte di gioia. Questa condizione è molto angosciante, sia per la persona malata che per gli stessi familiari che assistono ad un progressivo isolamento e cambiamento della persona caa.
La sensazione di “avere problemi di memoria” è molto comune, così come i problemi di concentrazione e rallentamento cognitivo.
Il pensiero cambia radicalmente nei suoi contenuti, divenendo fonte di idee di colpa, autosvalutazione, visione pessimistica del futuro.
Ansia e angoscia sono spesso presenti e causano un ulteriore stato di sofferenza nel paziente depresso.
A quale specialista è necessario rivolgersi?
E’ fondamentale ricevere prima di tutto una diagnosi corretta, dopo un’attenta valutazione del quadro clinico, cioè dei sintomi che caratterizzano lo stato di sofferenza.
Il medico psichiatra è specificamente preparato per riconoscere e trattare la depressione, sia essa lieve che particolarmente grave.
Spesso i pazienti depressi e le loro famiglie affrontano l’angoscia della sofferenza senza rivolgersi allo specialista psichiatra, che rimane ancora oggetto di pregiudizi (“se vai dallo psichiatra vuol dire che sei matto”, “nessuno deve sapere che vado dallo psichiatra”). Purtroppo, ancora oggi si ritiene che lo psichiatra curi solo condizioni gravi, ma la realtà è molto diversa.
Lo psichiatra è in grado di rispondere alle necessità del paziente depresso, in un clima sereno ed accogliente. Lo psichiatra utilizza la sua preparazione medica e fa sempre riferimento a linee guida internazionali e studi clinici aggiornati, che costituiscono una solida base scientifica per la cura della depressione.
Quali sono le possibilità di cura della depressione?
La depressione intesa come episodio depressivo è uno stato di malattia curabile con una prognosi ottima.
Infatti, l’obbiettivo primario della cura della depressione è la guarigione completa ed il pieno recupero funzionale e soggettivo.
Ad oggi, nonostante siano disponibili numerosi ed efficaci trattamenti antidepressivi, l’accesso alle cure specialistiche è ancora limitato.
Quando la depressione si accompagna ad ansia ( acuta o cronica) e sintomi fisici associati all’ansia stessa (senso di “peso” al torace, sensazione di morte imminente, difficoltà nella respirazione nella deglutizione, tachicardia) la necessità di escludere problemi fisici può distogliere per lungo tempo l’attenzione dallo stato depressivo sottostante.
Tutte le persone depresse devono sapere che esistono oggi cure efficaci e farmaci antidepressivi sicuri e facilmente utilizzabili.
I farmaci antidepressivi si sono dimostrati globalmente efficaci nel migliorare i sintomi depressivi, rendendo possibile una completa remissione della sintomatologia, cioè la guarigione.
Lo psichiatra deve guidare il paziente nel ritrovare la speranza ed il pieno benessere, cioè nel tornare a sentirsi “quello di sempre” nel più breve tempo possibile, in un clima di fiducia e apertura.
La depressione può essere ricorrente, cioè presentarsi più volte nel corso della vita?
Spesso la depressione tende a ripresentarsi, magari con una ciclicità collegata a specifici periodi dell’anno . Il cambio di stagione spesso espone ad un episodio depressivo. alcuni pazienti asociano il presentarsi di un episodio depressivo ad un determinato periodo dell’anno oppure addirittura lo collegano ad una festività. Il riprentarsi delle ricadute depressive genera un senso di sconfitta e grande frustrazione (“ci sono ricaduto di nuovo….”, “non guarirò mai……”).
Tuttavia, la ricorrenza degli episodi di depressione non deve spaventare perché la ciclicità è proprio una caratteristica frequente della malattia depressiva.
Il ricorrere degli episodi depressivi richiede tuttavia l’impostazione di specifiche strategie di prevenzione , che riducano fino ad annullare l’impatto negativo sulla vita lavorativa, personale e familiare DEL PAZIENTE.
I farmaci antidepressivi attualmente disponibili, in particolare quelli di ultima generazione, sono da considerarsi globalmente sicuri e adatti a un trattamento preventivo di nuovi episodi.
La dott.ssa Cinzia Di Matteo dichiara che ogni messaggio informativo nel presente sito rispetta le linee guida inerenti all’applicazione degli art. 55-56-57 del Codice di Deontologia Medica.
La Dott.ssa Cinzia Di Matteo tiene a precisare che la visita medica rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico e che i consigli forniti via e-mail vanno intesi come meri suggerimenti di comportamento.