Il Disturbo Bipolare
Quando il nostro umore vira ( e si blocca ) , non solo verso il polo depressivo, ma anche verso il polo maniacale esprimendosi in senso euforico o più spesso disforico, ci troviamo di fronte a condizioni cliniche appartenenti allo spettro del Disturbo Bipolare.
Il Disturbo Bipolare è sempre più conosciuto: se ne parla di più, si riescono ad effettuare più diagnosi corrette e sempre più persone riescono ad accedere a trattamenti specifici ed efficaci.
Tale disturbo ha una prevalenza nel corso della vita che è stimata essere dell’1-2%, con la tendenza ad una maggiore frequenza nelle donne.
L’esordio avviene tipicamente in età giovanile (intorno ai 18 anni, come avviene comunemente per i disturbi dell’umore), ma non mancano casi di esordio adolescenziale o in età più avanzata, in coincidenza con possibili fattori scatenanti esterni.
Il Disturbo Bipolare è un disturbo dell’umore, in cui la regolazione del nostro livello di energia e senso di benessere non è ottimale e dunque ci espone ad una particolare instabilità, per cui si verificano fasi di alterazione con elevazione dell’umore (episodi ipomaniacali o maniacali) e fasi di abbassamento dell’umore (episodi depressivi).
Per poter diagnosticare il Disturbo Bipolare, è necessaria la presenza di almeno un episodio maniacale. L’episodio maniacale può essere preceduto o seguito da episodi depressivi maggiori.
Naturalmente l’andamento di queste fasi è molto personale, e possono prevalere nettamente le fasi depressive o quelle di euforia/disforia o maniacali.
Il Disturbo Bipolare, nella sua presentazione classica, è più facilmente riconoscibile, ma esistono differenti quadri, in cui prevalgono irritabilità, disforia, repentini cambi di umore anche all’interno della stessa giornata.
Come si presenta una fase maniacale?
Anche se può apparire un controsenso, sentirsi “troppo bene” può essere un problema e causare conseguenze negative.
Infatti, il nostro tono dell’umore può alterarsi non solo in senso depressivo, ma anche elevandosi in modo eccessivo, divenendo euforia, disforia, eccitazione, agitazione.
La fase maniacale è caratterizzata proprio da questa elevazione del tono dell’umore ( che può esprimersi con euforia ma spesso anche con facile irritbilità fino a rabbia, esplosività, disinibizione verbale e compotamentale), che si accompagna ad alcuni dei seguenti sintomi:
- autostima ipertrofica o grandiosità,
- diminuito bisogno di sonno,
- accelerazione del pensiero,
- aumento dell’attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica) o agitazione psicomotoria (attività non finalizzata),
facile distraibilità, - eccessivo coinvolgimento in attività che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose (abuso di sostanze, acquisti incontrollati, investimenti finanziari avventati, comportamenti sessuali anomali per la persona, disinibiti, litigiosità ). Tale stato rappresenta un netto cambiamento nel modo di essere e di funzionare di una persona, infatti nell’episodio ipomaniacale i sintomi sono più sfumati e può prevalere un umore irritabile e disforico.
Quali sono le conseguenze dell’episodio maniacale?
Durante la fase maniacale si può ridurre la capacità di prendere decisioni correttamente e di valutare le conseguenze delle proprie azioni, si può divenire disinibiti ed inaffidabili, può comparire la tendenza a dissipare denaro, generando problemi in famiglia e sul lavoro (di cui tipicamente si prende consapevolezza quando la fase maniacale rientra).
Nei casi più gravi, lo stato di euforia si associa ad agitazione psicomotoria, accelerazione del pensiero, grandiosità, espansività, alterazioni del pensiero come deliri megalomanici o persecutori (nei casi più severi).
La consapevolezza del proprio stato di salute è una componente fondamentale che guida ciascuno di noi nel ricercare un aiuto medico in caso di malessere.
Nel corso di un episodio maniacale lo stato di benessere percepito dal paziente può essere così elevato da determinare la riduzione fino all’annullamento della consapevolezza del proprio malessere. Tipicamente chi si trova in una fase maniacale avverte un tale senso di benessere da ridurre fino ad annullare la collaborazione alle cure. Questo costituisce un problema rilevante e rende fondamentale la rapidità con cui ci si rivolge ad uno Psichiatra per impostare una terapia efficace.
Disturbo Bipolare e Abuso di sostanze
Il Disturbo Bipolare aumenta il rischio di abuso di sostanze, sia di tipo sedativo che di tipo euforizzante.
L’instabilità marcata che caratterizza questo disturbo riduce nettamente l’autocontrollo, la capacità di discriminare ciò che è pericoloso o dannoso per la nostra salute.
L’abuso di sostanze può rappresentare un tentativo di autoterapia, con il ricorso di sostanze eccitanti, come la cocaina, durante le fasi depressive e poi, come conseguenza, il ricorso a cannabinoidi o oppiacei alla ricerca di contenere lo stato di tensione e di irritabilità che ne consegue.
Lo stato di euforia che caratterizza gli stati maniacali o ipomaniacali è associato ad uno stato di benessere elevato che toglie al soggetto la stessa consapevolezza di questa alterazione. Vengono persi freni inibitori, la capacità di programmazione, di selezione delle priorità (per esempio, il lavoro, la famiglia ed i figli). Si diviene impulsivi e poco rispettosi delle regole.
In questo contesto, il rischio di incorrere nell’abuso di sostanze eccitanti è elevato, in quanto la ricerca di uno stato di benessere euforico non ha limiti.
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